Ore 4 del mattino…
“Buongiorno? Oddio, Pilar, no! Sono le quattro del mattino!”.
“E allora?”.
“Ti sembra questa l’ora per svegliarmi?”.
“Ho l’epilogo per il romanzo”.
“C’è già un epilogo, forse lo hai dimenticato… Dai, fammi dormire…”.
“Ho pensato a tutto: quello diventa un capitolo come gli altri, l’ultimo, ma questo è l’epilogo“.
“Uff… Ormai mi hai svegliata! Ti rendi conto che non posso comunque scrivere l’epilogo che dici tu?”.
“E perché mai?”.
“Perché è… strampalato. È assurdo. Dai, non c’entra nulla con il libro, con il genere… non ci sta!”.
“Perché il resto del libro secondo te è normale? Un’assurdità in più, cosa vuoi che sia? Su, accontentami…”.
“Pilar, non ci provare ad ammansirmi. Ho detto di no”.
“Perché ti ho svegliata alle quattro?”.
“Anche. Comunque sul serio, se chiudo il libro in quel modo…”.
“Che succede? Finisci la frase”.
“Ecco… i lettori restano a bocca aperta…”.
“Appunto”.
“Detta, dai”.
Ma a voi sembra normale?
E ride, la stronza. Ride con aria beffarda. La strozzerei in questo momento. Ma ha ragione. Il Club delle Vagine tristi non ha niente di ‘normale’. A partire dal titolo che con la storia c’entra, ma non c’entra neanche tanto. Cioè, è top secret, della trama non sapete ancora nulla, però fidatevi se vi dico che non è quello che pensate, qualunque cosa stiate pensando; leggendo il titolo, tutti pensano di sapere di che parla e partono con battute (scontate, banali, sessiste… praticamente idiote) che, ve lo dico, alle quattro Vagine un po’ urtano; che è un libro di narrativa, ma c’è di tutto dentro, vi farà sorridere, ma in alcuni passaggi anche piangere, ve lo assicuro.
E perché allora non chiudere in bellezza, allontanando ancora di più questo romanzo dalla ‘normalità’? Se una delle protagoniste vuole che finisca così…
Hai ragione, Pilar
Hai ragione Pilar. Chi sono io per decidere come deve finire la vostra storia? Voi quattro me l’avete raccontata, io mi sono limitata a trascriverla, ora ci vuole coraggio fino in fondo e se c’è una cosa che mi avete insegnato – tante di più in realtà – è il coraggio.
Sarà il tuo epilogo. Lo aggiungerò, promesso.
Adesso però mi ci vuole un altro caffè e poi a scrivere, di corsa!
P.s.: Come anticipato già in questo precedente articolo, Il Club delle Vagine tristi è il titolo del mio ultimo romanzo, attualmente in fase di revisione. Però devo dirvelo: dopo questo libro, una parte di me non potrà più essere la stessa – in senso buono, almeno per me – quindi questo è anche il nome di un altro blog, che trovate a questo link, in cui scrivo cose… Be’, scopritelo, no? 😉
Buongiorno e buon 25 aprile!