Di porte e di parole
Di quando in quando, lascio quella porta accostata e non chiusa, per stare, ma non troppo, non abbastanza e, comunque, stare, semplicemente stare, senza chiedermi dove né perché.
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Di quando in quando, lascio quella porta accostata e non chiusa, per stare, ma non troppo, non abbastanza e, comunque, stare, semplicemente stare, senza chiedermi dove né perché.
Dal romanzo LETTERE A UN AMORE RUBATO –> scheda ed estratto gratuito disponibile cliccando qui
Freedom Le persone libere non le chiudi in una gabbia, non cerchi di addomesticarle. Puoi provarci, ne morirebbero e comunque non ci riusciresti mai. Le persone libere hanno una luce che ti attira, ti coinvolge, ti spacca e ti…
Spigoli Devo camminare, ma ho i piedi stanchi, stretti in spazi costruiti a spigoli geometricamente impossibili, ma reali e duri e vivi.
Tutto ciò che lasci indietro finirà per perdersi prima o poi.
C’è chi ha capito tutto: di se stesso, degli altri, della vita. E poi ci sono io, che ancora non ho capito nulla e procedo
Oggi è la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo e sui disturbi dello spettro autistico e voglio riproporre una poesia che scrissi l’anno scorso, proprio in occasione di questa giornata. Dedicata a tutti coloro che ne sono affetti, ma anche e…
Concediti di guardarti indietro solo il tempo necessario per riprendere fiato. La strada è davanti a te, ciò che è alle spalle è ormai andato e non meritava il tuo tempo.
©Elisabetta Barbara De Sanctis – ph.: web